Mentre la neve fiocca lentamente e la città dorme ancora, la vostra bartender di fiducia rientra a casa da una serata all’insegna della birra scura… È fredda Londra, ma ricca di fascino, romantica e piena di rimandi cinematografici. Percorrerla di notte è un po’ come attraversare il set di un film.

Ti senti Julia Roberts in “Notting hill” (colonna sonora mentale “She” di Elvis Costello) o Renée Zellweger alias Bridget Jones, o meglio ancora Kristin Scott Thomas di “Quattro matrimoni ed un funerale”. Tutte innamorate, con fortune diverse, di quell’autentico pezzo di british gentleman che è Hugh Grant.

A quest’ora è facile perdersi con la mente, sognare, fare progetti. Io a rischio di sembrare monotona sono sempre sul pezzo, pronta al grande passo, documentata ed informatissima su abiti, stilisti e mode del momento… A proposito, avete visto che meraviglia gli abiti corti delle tendenze bridal 2017?

Yolan Cris ha firmato un modello, davvero mini, in tessuto semitrasparente con gonna a campana e leggerissime applicazioni floreali.

Stessa ispirazione floreale per l’abito interamente rivestito da minuscoli fiori di Naeem Kahan abbinato a leggings effetto tattoo.

Di estrema eleganza è la gonna asimmetrica proposta da Inmaculada García, corta davanti e lunga come una sorta di strascico nella parte posteriore. Una grande fascia colorata, stretta a segnare i fianchi, conferisce un tocco orientale a questo modello etereo e trasparente.

Sapore retrò e raffinatezza senza tempo per l’abito proposto da Marylise & Rembo Styling, un semplicissimo tessuto ricamato ad accarezzare e ricoprire la candida sottoveste.

Sul tema del ricamo mi hanno colpito il classico rivisitato di Elie Saab tutto pizzo e trasparenze ed il tubino con coda di Nicole Spose.

Drappi laterali anche per l’abito corto in pizzo di Vera Wang.

Notevolissime anche le asimmetrie di Via Della Spiga Milano pensate per una donna esuberante e forte che non nasconde il proprio fascino e la propria personalità.

Semplicissimo ed elegantissimo l’abito corto svasato proposto da Giuseppe Papini.

Decisamente sbarazzino il mood pensato da Marchesa per l’abito corto in pizzo e seta.

Stessa informalità e maggior sobrietà per il crop top di Cristina Tamporero.

Assolutamente sbalorditivo e sensuale il super corto disegnato da Galia Lahav, strascico lunghissimo che parte dalla vita e generosa scollatura a V per un abito che esalta la bellezza.

Fuori dal tempo ed unico nel suo genere, lo stile inarrivabile di Antonio Riva.

Ultimo, perché è stato un autentico colpo di fulmine, l’abito delle Spose Di Giò, più lungo degli altri perché scende a coprire le ginocchia, splendido esempio di classe purissima e cristallina.

Guardandolo sono riuscita a pensare solo ad autentici simboli di femminilità e stile come Catherine Denevue o Virna Lisi. La domanda che mi è sorta spontanea è se io fossi adeguata a tanta bellezza o se fosse sufficiente indossare quell’abito per sentirsi diva e donna.

Al momento non so rispondere, ma se il mio Hugh Grant chiama, corro a provare l’abito e poi vi dico.

annasole