La passione per i puzzle mi accompagna da sempre; da 100, da 1500, da 3000. Paesaggi, Monna Lisa, la Sacra Famiglia; un mondo nel quale mi immergo per rilassare la mente, trovare soluzioni a qualcosa a cui pensi una soluzione non ci sia.

La concentrazione nella ricerca di forme, pezzi, colori mi aiuta a mettere in ordine i pensieri e perché no, le emozioni.

Ci sono poi i pezzi impossibili da trovare e ci perdi i giorni, le settimane, ma niente, una collocazione non la trovi e abbandoni per un po’ quella parte di puzzle.

Scoccia anche un po’, almeno per me è così, la vivo come una sconfitta, ma poi mi dico che ogni cosa ha il suo tempo per essere trovata e respiro, aspetto, so che è lì da qualche parte e al momento opportuno si paleserà ai miei occhi.

I puzzle piú numerosi li ho finiti in periodi della mia vita particolari, al termine trovavo sempre una soluzione a quello che mi preoccupava legata alla soddisfazione massima di aver terminato una vera e propria sfida.

Poi accade anche che i pezzi si perdano o addirittura si rompano o si lesionino, in questo caso è difficile portare a termine il lavoro. Qualsiasi sia il punto del pezzo mancante: il centro, la cornice o un angolo, il puzzle non potrà essere completato e così rimarrà li come testimonianza di ciò che poteva essere ma non è stato.

Se ci fate caso, spesso nella vita portiamo avanti relazioni che sembrano puzzle completi di tutti gli elementi, a volte forziamo anche qualche pezzo che ha difficoltà ad entrare in quel “disegno” pur di vederlo finito e perfetto. Ma così non è, i pezzi messi per caso cominciano a saltare e controllando nella scatola troviamo solo elementi “mancanti”. E’ proprio in quel preciso momento in cui abbandoniamo quel complicato puzzle e l’ansia di finirlo a tutti i costi e ci concentriamo sul nostro personale puzzle(noi stessi) che, magari é lì, impolverato e non aspetta altro che essere finito e incorniciato, che riprendiamo il coraggio per nuove sfide e nuovi progetti.

La cucina e le ricette si possono definire veri e propri puzzle; ingredienti che si mescolano tra loro, la loro sequenza che cambiata potrebbe stravolgere il piatto che stiamo preparando, connubio di sapori da provare e riprovare fino a quando tutti i “pezzi” saranno al loro posto e quello preparato sará un vero capolavoro.

Il piatto che vi propongo si sposa bene con le regole del puzzle: i ravioli cinesi.

I colori del ripieno sono una festa per il palato e per gli occhi. Il connubio della verdura con il sapore della carne messi insieme ad incastro nella giusta sequenza e combinazione che, come in un puzzle, mescolati in un altro modo cambierebbero l’identità della pietanza. Senza poi dimenticare la chiusura, che una volta completata è un vero e proprio ricamo, stessa cosa di quando guardi un puzzle finito, non noti piú i singoli pezzi ma la meraviglia del disegno.

Nella vita solo con determinati incastri che si adattano perfettamente ad ognuno di noi si avrà la certezza che una volta trovato il nostro pezzo mancante il puzzle sarà finalmente completo. Non importa quanto tempo dovremo aspettare perché tutto sia al suo posto, alla fine sarà ogni volta dolce perdersi in esso.

 

Finalmente riesco a condividere con tutti voi qualcosa che è molto lontano dalla nostra tradizione culinaria, ma ricca di sapori, profumi e colori.

Come prima volta allenatevi con il ripieno tradizionale e soprattutto con la chiusura. Poi ve li proporró anche con un ripieno di pesce.

Signore e signori ecco a voi i “Ravioli cinesi

Ingredienti per l’impasto:

farina “00” 250g, acqua tiepida 120g, 1 pizzico di sale.

Ingredienti per il ripieno:

250g di macinato di vitello, metà di un cavolo cappuccio medio+2 foglie grandi(o 4 piccole), 2 cucchiai di vino bianco, 1 cipollotto, 2 cucchiaini di salsa di soia, pepe e sale.

Seguite il procedimento sotto ogni foto:

01 Cominciate col preparare l’impasto dei ravioli. Mescolate in una ciotola la farina col pizzico di sale e l’acqua un po alla volta.

02 Preparato l’impasto fatelo riposare per mezz’ora avvolto nella pellicola o coperto da un canovaccio.

03 Tagliate finemente il cipollotto.

04 Tagliate finemente il cavolo cappuccio.

05 Mettete il cavolo cappuccio e il cipollotto tritati in una ciotola e aggiungetevi il macinato, la salsa di soia, il vino, il pizzico di sale e il pepe

06 Mescolate il tutto e accertatevi della morbidezza del ripieno. Se dovesse risultare secco, aggiungete poche gocce d’acqua e rimescolate. Questo é un passaggio molto importante perché il ripieno non deve risultare secco ma neanche acquoso, inumidirebbe troppo la pasta e i ravioli si romperebbero.

07 Il ripieno è pronto, ora dedicatevi all’impasto e alla sua stesura.

08 Prendete la palla di massa e stendetela di lungo tirandola col le mani fino a formare un filoncino.

09 Tagliate a tocchetti di 3-4 cm il filoncino.

10 Infarinando un po il piano di lavoro schiacciate, usando il palmo delle mani, tutti i tocchetti.

11 Sistemate sul fondo della vostra vaporiera la foglia grande o due piccole di cavolo cappuccio. La mia è una vaporiera elettrica, munita di due cestelli con un serbatoio di acqua sotto. Ognuno adatti le foglie di cappuccio a seconda del tipo di vaporiera che possiede. Adagiate i ravioli nel cestello senza farli toccare, altrimenti nella cottura si attaccherebbero col rischio di forarli poi per staccarli. Cuocete per 15/20 min.

12 Non possedendo una vaporiera i ravioli possono essere cotti in padella antiaderente, con un cucchiaio di olio di semi per circa 10 min. A fuoco basso, girando durante la cottura i ravioli su entrambi i lati.

13 Gustateli con le bacchette(ma una forchetta andrà comunque bene) e l’immancabile salsa di soia.

Angela Masciale