Il 12 aprile è stato, per me, un giorno di immersione totale nella bellezza.

Un momento esperienziale ad imparare come impastare la focaccia nel laboratorio di cucina del Melograno ed un momento di godimento purissimo, con il pranzo “nel mare”, alla Peschiera.

In mezzo ci sono state sensazioni e suggestioni, difficili da raccontare. Perché vanno vissute.

È sufficiente sedersi nella sala lettura del Melograno circondati da dettagli che raccontano storie, con la testimonianza silenziosa dei maestosi ulivi secolari.

O godere della serena quiete dell’aranceto, immersi nel perfetto connubio di eleganza ed armonia che è la cifra di questa splendida masseria fortificata del XVII secolo.

Armonia ed equilibrio le ritrovi un attimo dopo, a pochi chilometri dal Melograno, quando ti sposti sul mare, in quelle che erano antiche riserve di pesca dell’epoca borbonica, oggi trasformate in uno splendido boutique hotel: La Peschiera. Qui non ci sarebbe bisogno neanche di dettagli, perché lo sguardo si perde nelle sfumature azzurre dell’acqua che arriva a lambire le stanze. Il mare riempie occhi ed anima, ti riconcilia con la vita. Ti entra dentro e ti regala frammenti di felicità. Micromomenti, singoli istanti come fotografie in cui tutto è perfetto.

Se dovessi cercare una definizione penserei al buen retiro. Nell’accezione di “nido di innamorati” di dannunziana memoria ma anche nel suo significato più ampio di luogo appartato e tranquillo in cui cercare e trovare ristoro per l’anima.

A proposito di immagini, il merito di aver immortalato l’eleganza e l’essenza di questi luoghi e di questi momenti, è di Ivano Losito un grande professionista, un artista e, soprattutto, una bella persona.

Ma lo chic retreat del 12 aprile  presso Il Melograno e La Peschiera, sono anche l’occasione per celebrare il primo compleanno dell’Associazione delle Wedding Planners Pugliesi. Una festa ed insieme un momento di analisi per il lavoro svolto e per quello che ancora c’è da fare.

L’associazione non ha solo una veste formale di regole comportamentali cui attenersi o di disciplinari da rispettare. A permeare il significato essenziale del vincolo associativo ci sono i valori altrettanto essenziali della correttezza, della lealtà fra colleghe, ma c’è anche e soprattutto, la voglia di confrontarsi, il piacere di supportarsi a vicenda e di collaborare insieme ad un progetto di qualità e di qualificazione della professione.

Ma non è tutto. Negli incontri fatti con le wedding planner associate percepisci il sentimento di appartenenza, l’orgoglio per quello che insieme stanno costruendo, e la consapevolezza di essere un tutt’uno fatto di professionalità, di determinazione e di passione per un lavoro che non ha orari e non ha schemi, ma in compenso richiede competenza, esperienza, affidabilità e creatività.

Chi si propone come wedding planner solo perché ha partecipato ad un corso di tre giorni è un venditore di fumo. E se, per le tue nozze, stai pensando di rivolgerti ad un venditore di fumo, sappi che lo fai a tuo rischio e pericolo. Non gli stai affidando solo l’allestimento dei tavoli, ma l’intera organizzazione di un giorno fra i più importanti della tua vita.

La “malariuscita” è dietro l’angolo. E la professionalità si paga.

Per cavarvi un dente rivolgetevi al dentista e non a chi fino all’altro ieri vendeva auto o polizze assicurative.

Per questo i miei auguri di buon compleanno vanno a chi crede nell’associazionismo, nella collaborazione e nel rispetto delle regole.

Antonio Marzano