La legge stabilisce che il matrimonio civile debba essere celebrato nella sede municipale del Comune di residenza di uno dei due sposi. Gli sposi possono anche chiedere che il rito avvenga in altri luoghi, pubblici o privati, a condizione che siano eletti “casa comunale”. La vera criticità è rappresentata però dal rito stesso, troppo asettico e privo di emozioni: dura il tempo della lettura degli articoli del codice civile e della firma dei registri da parte di sposi e testimoni. Spesso il sindaco o un suo delegato a celebrare hanno fretta di chiudere la pratica e correre via, con il risultato di una cerimonia di pochi minuti del tutto priva del coinvolgimento emotivo degli sposi e dei loro invitati. Si aggiunga che ancora nel 2019, chi sceglie di non sposarsi in chiesa, spesso subisce il disappunto da parte dei genitori o la mortificazione dei parenti più cari perché considerano il rito civile un matrimonio di serie B.

A creare confusione e turbamento è anche la moltitudine di informazioni fornite dal web che fanno sembrare tutto possibile e concesso, come se ci fosse la massima libertà di fare di tutto, scrivere qualunque cosa e fare quello che si vuole. Quindi il problema è duplice: la paura di deludere i propri genitori e le pseudo soluzioni fornite da internet. È vero anche, che il rito civile, realizzato fuori dalle mura comunali in locations all’aperto, comporta un investimento di natura economica notevole. L’allestimento, sul prato o in spiaggia, non è da poco e merita giustizia. Sarebbe davvero peccato se durasse solo pochi minuti, come accade in Comune. Ma se anche durasse mezz’ora grazie al rito “simbolico” trovato sul web, resta il fatto che non sappiamo che significato vero esso abbia, quale valore può avere come ideologia, per la famiglia. Forse per gli sposi è diverso! Pur di trovare una soluzione al problema sono pronti ad accontentarsi, ma le famiglie di origine, gli invitati, cosa penseranno davvero?

Chi partecipa ad un matrimonio, arriva con una concezione di cerimonia molto chiara, precisa, che deriva dalla tradizione cristiana. Queste sono le ragioni per cui esiste Sinfonie di Nozze. Questa è la missione: far cambiare paradigma sul Rito Civile ed escludere completamente tutte le storture lette sul web. Attraverso delle competenze mirate, siamo riusciti a comprendere come lo “strumento” messo a disposizione del legislatore per creare una famiglia, possa diventare in qualche modo una cerimonia.

È il rito civile stesso che diventa dunque una cerimonia! Non qualcosa che si aggiunge alla lettura degli articoli ed alle firme dell’atto. Non si devono dividere le due cose. Il rito civile come strumento per diventare una famiglia riconosciuta, è l’essenza del progetto creato da Sinfonie di Nozze.

Un progetto intenso, coinvolgente, emotivamente forte che permette, a tutti coloro che vi partecipano, di vivere un’esperienza unica ed indimenticabile. L’unico modo per comprendere come questo metodo innovativo riesca ad ottenere come risultato la realizzazione di una cerimonia emozionante, unica e coinvolgente è chiamare per fissare un appuntamento informativo che consenta una visione più nitida e completa.

Lisa Nitti