Ogni anno, quella di Andrea Sedici, è una scommessa.
Una scommessa che non riguarda i suoi abiti, quelli sono una certezza assoluta. Parliamo della sfilata. Due anni fa in una stazioncina ferroviaria sulle montagne abruzzesi, lo scorso anno al Museo della civiltà romana. Quest’anno, fra gli addetti ai lavori giravano le ipotesi più assurde: dal luna park sul lago di Garda alle Saline in Sicilia.
Poi mi è stato consegnato l’invito, una sorta di appuntamento al buio, con una data, un luogo ed il nome della nuova collezione: Amore e Psiche. E finalmente è arrivato il 4 giugno. Un Van ci ha portato a spasso per Roma senza spiegare quale fosse la meta finale. Siamo saliti in alto alle spalle del Campidoglio, fino all’ingresso nei Musei Capitolini. Abbiamo camminato nella storia, circondati da busti e bassorilievi abbiamo raggiunto la “location”: un’ala del museo con affaccio sulla meraviglia dei Fori Imperiali. È venuto spontaneo a tutti citare Sorrentino e la “Grande Bellezza” ma qui tutto rischia di suonare riduttivo, dalla vista monumentale, è il caso di dirlo, dei Fori Imperiali alla collezione 2024 di Andrea Sedici. Il tempo di sedersi, di apprezzare l’omaggio del volumetto di Apuleio posato su un drappo ricamato con il nome del padrone di casa e poi la musica…Credo che il brano di apertura sia stato Minuetto, il brano scritto da Franco Califano per Mia Martini qui proposto nella versione francese “Tu t’en vas quand tu veux”…
Mentre scrivo mi chiedo se non sto esagerando con il racconto nel dettaglio, ma la verità è che è difficile raccontare l’insieme senza partire dal particolare. Perché credo sia questa la visione di Andrea Sedici. Il suo evento non è uno spettacolo fine a sé stesso, ma è espressione del suo vedere le cose, del suo interpretare la bellezza. E la circolarità di questi piccoli particolari la si ritrova nella sua ricchissima collezione: diventa quasi superfluo parlare della selezione di tessuti pregiati, della maestria artigianale, dei ricami preziosi e di inserti come intarsi di tessuto nel tessuto. Le sue spose sono glamour, moderne, spaziali. Se chiudo gli occhi e mi proietto avanti nel tempo di 100 anni le spose di Andrea sono ugualmente moderne ed attuali senza tempo. Ma nella suggestione della musica e dei suoi tagli io colgo un sapore retrò. Io ci vedo gli anni 70 del cinema italiano e la bellezza di Lea Massari, immagino la fascinazione del design di quel periodo e il sapore di un ghiacciolo al gusto menta. Andrea Sedici non disegna abiti ma regala visioni, e i tantissimi e diversissimi modelli presentati a Roma sono un vero viaggio nel tempo e nello spazio. Finita la sfilata, dopo un’apparizione di corsa, nel senso letterale del termine, Andrea ha concesso, giustamente, onore, emozioni e passerella al suo reparto sartoria, a coloro che lo affiancano nella costruzione dei suoi sogni. E poi gli abbracci, le congratulazioni ed i sorrisi. E la domanda: “perché Amore e Psiche?”. La risposta è il tassello finale del mosaico di lavoro di ricerca ed ispirazione di Andrea. Amore e Psiche perché Canova utilizzava il marmo come fosse stoffa, perché le sue realizzazioni hanno una dimensione plastica così fluida da sembrare materia in movimento. Così gli abiti della collezione del 2024 di Andrea Sedici sono opere d’arte da ammirare ed indossare per vestirsi di bellezza pura. Perché indossare queste creazioni è come abbracciare l’eleganza e l’unicità di un’opera d’arte in movimento. Dimenticavo, la sfilata si è chiusa con la colonna sonora del film The Mission, un tributo a quel genio assoluto della musica italiana che è stato Ennio Morricone. Tutto torna, vero Andrea?
Vitantonio marzano
PS per una migliore visione delle creazioni di Andrea Sedici, abbiamo preferito corredare l’articolo con le immagini dello shooting da lui realizzato.