Mentre in Valle d’Itria si discutono le principali questioni globali del G7, nello sperone d’Italia si assumono degli impegni ancora più vincolanti: quelli del primo matrimonio indiano celebrato nel Gargano.

Mentre Ambani sceglie Portofino, un Principe Gujarati sceglie la localita’ di Vieste.

Un evento che conferma il trend in crescita degli stranieri che scelgono il mare della Puglia per giurarsi amore eterno e si innamorano del promontorio garganico.

Infatti, accanto a mete gettonate come il lago di Como, Venezia o la Costiera Amalfitana, aumenta la richiesta di location più particolari e di paesaggi meno conosciuti come quelli offerti dal Parco Nazionale del Gargano, che si distingue sia per la bellezza e la varietà dei suoi luoghi, sia per le dimensioni e gli standard qualitativi delle strutture ricettive costiere.

«Il matrimonio indiano, in particolare, richiede un’organizzazione specifica perché si compone di più rituali che si svolgono in giorni e spazi diversi» spiega Gino Notarangelo del Gattarella Resort. «Richiede location ampie e variegate nella stessa struttura che consentono di incorniciare al meglio le affascinanti cerimonie indù.

Ad esempio abbiamo allestito il tradizionale Mandap, il baldacchino nuziale che accoglie gli sposi, nella terrazza a picco sul mare da cui si vede Vieste sullo sfondo durante il quale la coppia gira per sette volte intorno ad un Fuoco Sacro, scambiandosi i voti nuziali». E abbiamo celebrato direttamente in spiaggia il rito Simbolico Europeo.

Quasi sempre gli sposi indiani hanno molti invitati, dai 150 ai 300 ospiti, e la socializzazione tra i rispettivi parenti e amici è considerata parte integrante del matrimonio: in questo senso può fare la differenza la capienza delle numerose strutture garganiche immerse nella natura, che offrono agli ospiti l’opportunità di dormire sotto lo stesso tetto, di frequentarsi durante il giorno e di rimanere insieme per tutto il tempo, tenuto conto che la durata media di un matrimonio indiano è di tre giorni.

Anche la scoperta del territorio gioca un ruolo fondamentale nella scelta del Gargano come Wedding Destination, dice ancora Notarangelo. «Programmare e proporre dà sempre i suoi frutti: i nostri sposi indiani e i loro invitati hanno apprezzato con entusiasmo la costa di Vieste, le grotte marine e la Foresta Umbra, condividendo questi momenti sui loro account social e contribuendo a diffondere le immagini del nostro territorio anche a Londra, città in cui abitano gli sposi».

Sono perfino emerse delle affinità tra la cultura indiana e quella pugliese. «Ci accomuna lo stesso sentire a 5 sensi», aggiunge Maria Rosa De Palma, «il gusto per il cibo, il profumo delle spezie, dei ceri aromatici e dei fiori, le musiche trascinanti delle danze, la vivacità dei colori, i tessuti morbidi e ricamati… Ma anche il sacro rispetto per gli elementi della natura: l’acqua, il vento, la terra, il fuoco che rimanda al sole nel cielo e al focolare domestico». C’è anche una curiosità che riguarda l’olivo: vicino a Bassi, in Rajasthan, si raccolgono le sue foglie per ottenere un pregiato tè indiano.

«Un’esperienza intensa e indelebile non solo per i nostri ospiti, ma anche per noi che abbiamo partecipato alle loro cerimonie e condiviso la loro gioia, quasi fossimo parte della loro famiglia. Possiamo dire che l’India ha ufficialmente pronunciato il suo sì al Gargano e speriamo che i voli aerei e i trasferimenti possano aiutare sempre più a mantenere questa promessa» conclude Gino Notarangelo.

 

comunicato stampa a cura del Gattarella Resort