La Rome Bridal Week 2025 si è chiusa da pochi giorni confermandosi evento dall’ampio respiro internazionale e consolidando ulteriormente la sua centralità nell’economia globale del segmento moda sposa.
Domanimisposo ha incontrato Elena Colonna, sales and event manager della manifestazione per un’intervista esclusiva.
Come descriverebbe la Rome Bridal Week?
La Rome Bridal Week è sempre più un’esperienza che permette di entrare nell’universo Bridal dalla porta principale! Il perché è semplice: i protagonisti della nostra manifestazione sono i principali player del settore a livello nazionale e internazionale e questo ci permette di avere un’overview stellata sulle tendenze da una parte e sullo stato del mercato dall’altra.
Cosa distingue Rome Bridal Week dagli altri eventi dedicati al settore bridal?
Il fatto di essere il primo evento della stagione bridal rappresenta sicuramente un valore aggiunto sia per noi sia per i buyer che qui possono trovare in anteprima le collezioni e cominciare fin da subito ad avere un’idea delle tendenze prossime venture. Inoltre, siamo a Roma, una città magnetica che aggiunge fascino ulteriore alla nostra essenza e che parla di italianità autentica, quella che vogliamo portare avanti con l’attenzione che da sempre abbiamo per il Made in Italy.
Quali sono le principali tendenze bridal che emergono quest’anno?
C’è una tendenza a un massimalismo elegante, inteso come abiti molto importanti, quasi barocchi, arricchiti da molte lavorazioni, dall’uso di pizzi e ricami. Inoltre, rispetto al passato, gli abiti sono caratterizzati dalla presenza del corpetto, che ha fatto il suo ritorno in pompa magna.
Come vede l’evoluzione del mercato bridal in Italia e a livello internazionale?
Il settore bridal ricomincia a crescere sia in Italia che all’estero dopo la recente flessione e nutriamo ottime speranze per il futuro, nonostante permanga di fondo il timore dei possibili dazi.
Quanto è importante il Made in Italy nel contesto di Rome Bridal Week?
Il Made in Italy gode da parte nostra di un’attenzione prioritaria: mai come quest’anno è stato messo al centro della Rome Bridal Week – lo dimostrano i grandi nomi italiani presenti in manifestazione- e continuerà ad esserlo anche per le stagioni a venire.
In che modo l’evento contribuisce a valorizzare e promuovere l’artigianalità e la qualità italiane?
Per la Rome Bridal Week la tutela dell’artigianalità parte dal favorire la presenza, alla manifestazione, delle piccole aziende che portano avanti una tradizione importante, che è necessario valorizzare affinché non vada persa. Questa predilezione per le realtà minori- ma non per questo meno importanti a livello globale – significa inevitabilmente una valorizzazione del savoir faire e dell’heritage tradizionale da cui non si può più prescindere.
Come selezionate i brand e i designer che partecipano alla manifestazione?
La nostra selezione è molto rigida e si basa principalmente sul mantenimento di una omogeneità di fondo tra le aziende presenti, per garantire un ampio ventaglio di stili, collezioni e modelli, sempre mantenendo elevata la qualità del prodotto.
In che modo Rome Bridal Week contribuisce alla crescita e all’espansione dell’industria bridal italiana?
La Rome Bridal Week è, in tutto e per tutto, una piattaforma estremamente funzionale per le aziende che rappresenta, utilissima per favorirne la crescita e promuovere il loro business.
Quali sono le principali sfide organizzative nella creazione di un evento di questa portata?
La sfida principale è sicuramente dare vita a un evento ben fatto e saperlo comunicare nella maniera più efficace possibile.
Quali sono i trend principali negli accessori bridal, dai veli ai gioielli per capelli?
Anche qui si nota uno stile molto barocco e molto lavorato, con il ritorno a un’idea di coordinato negli accessori che, spesso, hanno dettagli – ricami, strass- che si richiamano a quegli degli abiti.
Quali sono i piani futuri per la Rome Bridal Week e come immagina la sua evoluzione nei prossimi anni?
Nel nostro futuro c’è sicuramente una continua concentrazione sul Made in Italy per valorizzarne gli atout e farne crescere la reputation a livello globale. Questo non significa però precludere i marchi stranieri, al contrario, ma favorire sempre più la presenza di top player internazionali, come nel caso di Justin Alexander, presente anche in questa edizione.
Le foto della gallery sono una gentile concessione di Licaristudio