“La bellezza è una scintilla tremula fra i muri ignifughi dell’ordinario”.

Così scriveva l’aforista Carlo Dante un po’ di anni fa.

Le sue parole mi sono tornate in mente qualche giorno fa mentre ero a Lecce per una site inspection in compagnia di wedding planners ed altri professionisti del settore.

Siamo passati davanti alla meraviglia della chiesa di Santa Croce, abbiamo ammirato il calore della pietra leccese illuminato dal tiepido sole di novembre, ci siamo persi fra i vicoli e poi siamo arrivati a Palazzo Bozzi Corso: esternamente un elegante e imponente palazzo storico, dentro un’epifania potente ed immersiva come poche esperienze.

Provate a googlare, leggerete che “Palazzo Bozzi Corso è l’ideale connubio tra antico e contemporaneo e incarna l’estetica de La Fiermontina Family Collection, radicata nella storia e tradizione locale, ma anche proiettata verso il futuro…dieci suites eleganti con arredi moderni, mobili su misura e di grandi designer e pezzi importanti della collezione d’arte di famiglia”.

Tutto vero, ma credetemi è molto di più.

È la storia di una famiglia unica e speciale, una di quelle storie da raccontare perché dentro c’è tanta bellezza, determinazione, emancipazione, cura, e libera espressione del pensiero.

La storia parte appunto dai due fratelli Fiermonte, e continua con i loro discendenti:

  • Antonia pittrice, violinista, protagonista dei salotti artistici parigini e musa ispiratrice di René Letourneur e Jacques Zwobada, due tra gli artisti più interessanti nel panorama della scultura europea della prima metà del ‘900, entrambi grandi amori della sua vita. In vent’anni di vita parigina ne ha segnato in modo indelebile anche la vita sociale, creando nel grande parco di platani secolari di Fontenay-aux-Roses un “salotto” frequentato dai nomi più importanti della cultura francese del tempo, che all’arrivo dell’invasione tedesca, è diventato un rifugio per molti ebrei. Quando nel corso di una vacanza a Roma, Antonia è morta a soli 42 anni, i due amori della sua vita si sono ritrovati ed hanno lavorato alla realizzazione di capolavori ispirati sempre alla figura della loro amata.
  • Enzo, fratello di Antonia a soli 17 anni diventa pugile professionista e gli incontri di boxe gli danno fama internazionale. Durante una crociera di lusso incontra Lady Madeleine Astor, ricchissima ereditiera americana sopravvissuta al disastro del Titanic, che sposa nel 1933. Enzo abbandona la boxe per la carriera cinematografica, apparirà in moltissimi film, prima kolossal hollywoodiani e poi capolavori della cinematografia italiana come il celebre “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti.
  • E poi, Anne Filali, figlia di Antonia, ha disegnato il memoriale “Strawberry Fields Garden” nel Central Park di New York con la sua amica Yoko Ono. Come ulteriore tributo a John Lennon, Yoko e Anne hanno concepito anche un libro d’arte stupendo in cui molti artisti del 20° secolo hanno reso omaggio a Lennon e alla sua visione di pace.

In Puglia sono tornati Fouad- Giacomo e sua sorella Antonia Yasmina Filali, un ritorno alle origini per condividere la vita straordinaria, il talento e le opere della nonna materna e di suo fratello Enzo.

Mi sono dilungato sulle storie personali, ma era necessario per spiegare lo spirito, anzi le anime che muovono le scelte della Fiermontina Family Collection.

 

La Fiermontina Luxury Home insieme a La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso e il M.A.M.A. Museum sono tre tappe di un “museo diffuso” a Lecce, dove convivono arte e ospitalità di lusso, un percorso suggestivo nel nome della storia romanzesca della famiglia Fiermonte, che parte dalla Puglia agli inizi del ‘900, raggiunge Roma, Parigi, Hollywood, Rabat, per poi tornare dove tutto è iniziato.

A partire da La Fiermontina Luxury Home, antica masseria del ‘600 in piazzetta De Summa Scipione con diciannove camere impreziosite di opere d’arte, il nuovo Zéphyr Restaurant e un giardino di ulivi secolari con piscina circondato dalle mura urbiche cinquecentesche e arricchito di sculture di grandi dimensioni: le “Due sorelle” dell’artista Fernand Léger (1881-1955), l’opera “Armonia” dello scultore parigino René Letourneur e la scultura “La coppia” di Jacques Zwobada.

Pochi metri più in là, in vico dei Raynò 4, c’è il M.A.M.A. Museum, in uno spazio d’inizio ‘900 con giardino segreto all’ombra di un’altissima araucaria, che riaprirà nel 2024 dopo un importante ampliamento e tante novità. Il Museo d’Arte Moderna, infatti, con una cinquantina di opere della collezione privata tra i dipinti di Antonia Fiermonte, le sculture in marmo e in bronzo e i disegni di René Letourneur e Jacques Zwobada e varie opere di artisti locali e internazionali, è entrato a far parte della rete dei Musei della Regione Puglia.

E veniamo a Palazzo Bozzi Corso dove ognuna delle dieci suites racconta una storia, a partire dai due artisti Zwobada e Letourneur, per arrivare a Legèr e poi John Lennon e Yoko Ono, amica della madre dei proprietari. Un perfetto connubio tra classicità e design, con pezzi importanti di Sottsass, Gio Ponti, Mackintosh, Le Corbusier. Dieci suite caratterizzate da alti soffitti, stucchi a parete, colori morbidi o accesi come il prugna e il blu cobalto: la lampada Callimaco di Ettore Sottsass per Artemide, la sedia Superleggera di Gio Ponti di Cassina, le lampade Escargot di Le Corbusier prodotte da Nemo, le creazioni di Carlo Scarpa. Il Palazzo ha un elegante rooftop con minipiscina e vista sui tetti e campanili di Lecce, da cui è possibile ammirare fantastici scorci e godere di indimenticabili tramonti.

Mi sono dilungato nella descrizione è vero.

Ma confesso che la site inspection alla Fiermontina è stata una vera esperienza, un’immersione assoluta nella bellezza, nella storia, nella cultura e nella forza di alcuni personaggi come Antonia Fiermonte che probabilmente andrebbe studiata a scuola come paradigma di persona determinata, coraggiosa e fieramente donna.

Sono uscito da questa visita quando il sole stava tramontando.

E l’ora in cui Lecce diventa magica, un momento ed un luogo in cui sentirsi innamorati e persi, è naturale e spontaneo, come respirare.

A proposito, oggi visitare La Fiermontina è stato respirare bellezza.

Quella bellezza di cui tutti abbiamo bisogno per abbattere “i muri ignifughi dell’ordinario”.

Vitantonio Marzano

 

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