La Puglia si conferma tra le regine del turismo enogastronomico italiano. Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico, presentato da Roberta Garibaldi (presidente AITE) al TTG di Rimini, colloca la regione al primo posto, a pari merito con la Toscana, tra le mete più riconosciute dai turisti italiani per la qualità e l’autenticità delle esperienze legate al cibo e al vino (41% delle preferenze). Seguono Emilia-Romagna (37%) e Sicilia (35%).
I dati:
Il mare resta la principale motivazione di viaggio (42%), ma cresce l’interesse per esperienze che uniscono più motivazioni: vivere il territorio (14%), ritrovare parenti e amici (10%), scoprire le specialità enogastronomiche (7%), immergersi nella cultura (6%) e nella natura (6%).
Sul podio delle destinazioni più amate spicca il Salento (34%), seguito da Bari e la costa barese (26%), Gargano e Daunia (24%) e Valle d’Itria (21%). La spesa media giornaliera dei turisti si concentra tra i 51 e i 150 euro (64%), con un 8% di viaggiatori “alto-spendenti” oltre i 200 euro. Chi viaggia per motivi enogastronomici tende a investire di più nell’esperienza: il 29% supera i 151 euro al giorno.
Tra i prodotti simbolo della regione svettano le orecchiette alle cime di rapa (35%), l’olio extravergine d’oliva (28%) e i taralli (26%), seguiti da vino (17%), focaccia (13%), pasticciotti e pesce fresco (10%).
Il viaggiatore enogastronomico cerca autenticità e benessere: desidera scoprire nuove esperienze (37%), concedersi una pausa dalla routine (27%), arricchirsi culturalmente (26%) e ritrovare un contatto con la natura (23%).
Quasi tutti i visitatori vivono esperienze legate al cibo: ristoranti tipici (70%), mercati e botteghe locali (46%), eventi gastronomici (45%), street food (37%).
L’olio è il protagonista assoluto: il 36% lo acquista direttamente in azienda, il 28% partecipa a degustazioni e il 25% visita frantoi storici. Seguono vino (30%) e formaggi e caseifici (28%).
Le esperienze ottengono valutazioni positive, con degustazioni e acquisti diretti tra le più apprezzate, mentre gli eventi mostrano margini di miglioramento. Restano aree da potenziare il rapporto qualità-prezzo (3,89) e l’accessibilità delle informazioni (3,94).
Le attività più diffuse restano le escursioni (48%), lo shopping e le visite culturali (46%), confermando come in Puglia gusto, territorio e convivialità siano un tutt’uno.
L’enogastronomia modello di sviluppo
Questo dato racconta non solo una vocazione, ma un vero modello di sviluppo. In Puglia, l’enogastronomia non è soltanto esperienza di viaggio: è un linguaggio identitario, un modo di raccontare la cultura e l’anima del territorio. Ed è proprio da questa autenticità che nasce una connessione naturale con il mondo del wedding tourism.
Le coppie che scelgono di sposarsi in Puglia cercano luoghi che sappiano unire bellezza, accoglienza e sapori autentici. Il cibo, il vino, la convivialità diventano parte integrante del racconto di nozze: una tavola imbandita tra ulivi, una degustazione in masseria, un brindisi al tramonto affacciato sul mare. Ogni dettaglio gastronomico diventa esperienza, memoria e simbolo di appartenenza.
Ecco perché l’enogastronomia rappresenta oggi uno dei pilastri più forti per la crescita del wedding tourism in Puglia: perché unisce emozione e territorio, gusto e identità. Un valore che rafforza l’immagine della regione come destinazione di bellezza, autenticità e ospitalità, capace di attrarre viaggiatori, sposi e sognatori da tutto il mondo.
Antonio Marzano






