Siamo a novembre e sembra che l’estate si stia decidendo a lasciare il passo all’autunno. Nell’armadio convivono ormai il costume da bagno e il 100 grammi, sintomi di questa incertezza meteorologica che rende difficile scegliere il capo da indossare, figuratevi programmare la propria festa di matrimonio.
Fatto sta che piove. Piove sulle tamerici e sul pineto di dannunziana memoria, ma purtroppo “piove piove sul nostro amor”, per citare Domenico Modugno.
E se il tuo matrimonio è alle porte ed in radio Lorenzo canta “piove, madonna come piove. Senti come viene giù” c’è poco da stare tranquilli. Ci si può consolare con la scontata (e francamente oscura come significato) ”Sposa bagnata, sposa fortunata”, oppure tocca organizzarsi per tempo e far fronte al rischio meteo in modo da non dover improvvisare per salvare una giornata così importante. Così, non limitatevi alla scelta del sandalo gioiello da indossare sotto l’abito da sposa ma cercate anche uno stivale da pioggia, simpatico e anche molto unconventional, da utilizzare perlomeno nei trasferimenti casa – chiesa – location. Prevedete un certo numero di ombrelli, magari tutti bianchi, o multicolor da distribuire all’uscita dalla chiesa. Potranno risultare coreografici e contribuire a rendere uniche le vostre foto. Qualunque sia la location individuata per il ricevimento, se avete scelto di festeggiare all’aperto, è sempre opportuno prevedere un piano B, un porticato, un gazebo che vi tenga all’asciutto. Per non rischiare di ricevere la telefonata del direttore di sala che vi chiede se non sia il caso di rinviare la festa al giorno seguente.
Giuro,è successo davvero! Assicuratevi che ci sia il tetto ma anche la pedana, che protegga i piedi dall’acqua e dagli schizzi di fango Garantitevi un trucco waterproof per proteggervi dalla pioggia (oltre che dalle lacrime). E non smettete mai di pensare positivo. Solo così una minaccia può trasformarsi in un’opportunità. La pioggia, infatti è fotogenica: conferisce agli oggetti un aspetto diverso, li trasforma, li rende lucidi e carichi di riflessi. Anche le persone cambiano, sotto la pioggia. Corrono, si riparano, si proteggono come possono. E questo li rende più spontanei ed interessanti nei ritratti. Insomma alla fine, quel che conta è non farsi trovare impreparati e pensare sempre positivo.
Anzi per dirla con l’ennesima canzone (questa volta di Gene Kelly): “I’m singing in the rain /Just singing in the rain / What a glorious feeling / I’m happy again / I’m laughing at clouds / So dark up above / The sun’s in my heart / And I’m ready for love” (Sto cantando sotto la pioggia / Proprio cantando sotto la pioggia / Che sensazione gloriosa / Sono di nuovo felice / Sto ridendo delle nuvole che incombono oscure / Il sole è nel mio cuore / E sono pronto per l’amore).
In fondo è solo pioggia.
Antonio Marzano






