Ingredienti per 4 persone: 700g di pomodori piccadilly, 1 aglio grosso, formaggio pecorino romano, origano, olio, sale, acqua.

Si sa che in questo periodo i pomodori sono di ottima qualità: rossi, dolci, succosi. Per questo piatto ho scelto i piccadilly, riconoscibili per la loro forma allungata e la parte sottostante a punta.

Personalmente anche nel quotidiano li ho sostituiti al classico pachino per una fresca caprese, per una fetta di pane e pomodoro, per condire velocemente una frisa. Il mio consiglio, quindi, è di usarli anche in questa ricetta semplice e saporita. In casa mia era spesso il piatto della domenica, da fare con le penne rigate (pasta che ho scelto per voi) o con la pasta fresca, tipo troccoli o cavatelli lunghi (capunti).

Vi potrà sembrare un controsenso accendere il forno con questo caldo torrido, ma vi assicuro che troverete questo primo leggero e fresco al palato.

Cominciate col mettere sul fondo di un tegame da forno, formaggio, metà aglio tritato e olio. Poi prendete i pomodori, lavateli e tagliateli a fette nel senso della lunghezza. Ricoprite interamente il fondo della teglia anche sovrapponendoli, terminato di sistemarli ricopriteli con formaggio, l’altra metà dell’aglio tritato, origano, sale grosso e infine aggiungete l’acqua che deve leggermente ricoprire i pomodori. Mettete in forno ventilato a 210° fino a quando vedrete comparire la crosticina scura, a quel punto tirate fuori dal forno il tegame. Fate attenzione all’acqua, aggiungetene se vedete che durante la cottura si è asciugata.

Ora mettete in un tegame capiente abbondante acqua salata, a bollitura versateci le penne e mentre cuoce con una forchetta pestate i pomodori, questo procedimento caccerà fuori il succo e la polpa del condimento che in un secondo momento creerà con l’amido della pasta(specialmente se sceglierete quella fresca) una gustosa cremina.

A cottura ultimata della pasta, versatela direttamente nella teglia da forno dove ci sono i pomodori schiacciati e mescolate. Appena il tutto si sarà ben amalgamato impiattate e servite.

Come avrete notato è una ricetta di una semplicità disarmante.

Proprio la Semplicità è stata il filo conduttore della settimana appena trascorsa, scoprendola in piccoli aspetti o personaggi incontrati questi giorni.

Prima facevo mezz’ora circa di cammino per raggiungere il mio calzolaio, da pochissimo ho scoperto che a cinque minuti da me c’è da anni una stessa bottega, portata avanti da un uomo un po’ burbero in verità, ma che quasi con la preoccupazione di un padre, dopo avergli affidato un paio di scarpe a me care, mi dice: “Signora, non si preoccupi le scarpe verranno bene!”.

La Semplicità l’ho scoperta in una nuova, cara, fresca amicizia.

Ti chiedi: “a cosa porterà?”. Non so … ma ho tutta l’intenzione di scoprirlo!

Piccoli, Semplici segnali che ti riempiono il cuore di serenità, le giornate di raggi di luce.

Spero questo piatto nella sua Semplicità, appunto, riesca ad allietare il vostro palato e il vostro spirito.